MondosaluteLombardia n.05
[05] ago 2005
Editoriale
di Antonio Frova - Presidente Aiop Lombardia
Il processo verso obbiettivi di qualità, adozione e mantenimento di processi di miglioramento continuo da parte delle strutture accreditate, pubbliche e private
L’Aiop e la qualità
Nei lontani anni 1975 - 1980 abbiamo cominciato a parlare di qualità: in un processo sperimentale di confronto fra tre cliniche polispecialistiche europee, una francese, le Policlinique de Marseilles, una belga di grosso prestigio, la Clinique de Braine l’Alleu, e una italiana, la Clinica Zucchi di Monza, oggi Istituti Clinici Zucchi, era nato un protocollo che era divenuto momento di raccomandazione per tutta l’Ospedalità privata dei paesi aderenti all’UEHP (Union Européenne de l’Ospitalisation privée). Era il primo passo verso una logica dell’AIOP che vedeva l’Ospedalità privata impegnata in un processo di autocritica e di ricerca di valori chiave nella conduzione e nella gestione delle problematiche quotidiane. Il riferimento iniziale la VRQ, Verifica e Revisione della Qualità: molti limiti e molte difficoltà, legate soprattutto a preconcetti e chiusure che portavano ad una generale diffidenza. Il cammino arduo, ma stimolante e importante, proseguiva verso la QA (Quality Assurance) e la TQ (Total Quality): nascevano di conseguenza articoli e pubblicazioni a livello nazionale che davano agli associati strumenti di stimolo e confronto, oltre a forti elementi di ricerca verso un miglioramento qualitativo aziendale e professionale.
Attraverso le ISO 9000, divenute in Lombardia elemento e requisito previsto dalla l.r. 31/97, la spinta verso la Qualità diviene obbiettivo AIOP irrinunciabile: all’interno delle strutture divengono elemento di riferimento stabile le procedure di tutta l’organizzazione, a supporto dell’atto medico: lo slogan che si usava “la procedura stacca quando il bisturi attacca” sta appunto ad indicare l’importanza e i limiti stessi delle ISO. Una struttura sanitaria in cui tutte le componenti di supporto all’atto professionale/medico sono sotto controllo e non lasciate mai all’improvvisazione è comunque una garanzia fondamentale per procedere bene e mettere in assoluta sicurezza l’operatore e di conseguenza il malato con tutte le sue esigenze: è stato quindi un passo importante e la Lombardia sotto questo aspetto svolge un ruolo trainante e di provocazione: l’Ospedalità privata lombarda si certifica quasi interamente ISO 9000, con molte strutture che proseguono nel processo con la VISION 2000, revisione delle ISO sulla qualità dei processi, portando con se l’esempio di una Regione dinamica e pronta ad investire significativamente verso un servizio efficiente ed efficace, sulla linea di un’Europa pronta e sensibile e di una competitività costruttiva.
Il processo verso obbiettivi di qualità, adozione e mantenimento di processi di miglioramento continuo da parte delle strutture accreditate, pubbliche e private, Joint Commission Resources, attraverso specifiche misure di performance economica e qualitativa, per consentire valutazioni, confronti e spinte al miglioramento, è obbiettivo della Regione Lombardia: la sanità lombarda è certamente presente e pronta, e, in un rapporto paritario e di continua crescita, intende svolgere in modo significativo il ruolo che le compete.
Fa il suo ingresso a questo punto il “codice etico” che rappresenta il primo passo verso la sensibilizzazione del sistema su obbiettivi comuni e condivisi, ma questo è un discorso in prospettiva, importante e impegnativo, in cui la necessità di eccellenza deve trovare il giusto equilibrio anche coi vincoli di spesa.