MondosaluteLombardia n.22
[22] giu 2008
Editoriale
di Gabriele Pelissero - Presidente Aiop Lombardia
Sanità, l’incubo del disavanzo
Il clima nel nostro Paese sembra migliore. Voglia di novità, desiderio di ripartire, determinazione a correggere (finalmente) vecchi errori e eliminare situazioni incancrenite. Speriamo bene, e guardiamo al mondo della sanità.
Anche se complessivamente il sistema sanitario non è male, e l’opinione dei cittadini lo conferma, i problemi non mancano. Il più grave, forse, è l’incubo del disavanzo, uno di quei guai che non si vedono fino a quando, scoppiando, fanno un disastro. Cerchiamo di capire.
In Italia lo Stato raccoglie i fondi per pagare le spese della Sanità e li distribuisce alle Regioni.
La divisione è difficile, alimenta ogni anno polemiche e, ovviamente, scontenta tutti.
In realtà le Regioni italiane ricevono una somma (ingente) di denaro sostanzialmente in base alla popolazione, e potremmo dire che il punto di partenza è circa uguale per tutti.
A questo punto iniziano i guai.
Ci sono Regioni ( come la Lombardia, il Veneto, il Friuli) che riescono ad assistere i loro cittadini con quanto ricevono dalla Stato e chiudono i bilanci in equilibrio. Sono le Regioni “virtuose”
Altre spendono di più (molto di più) e producono un deficit, se questi soldi in più servissero a produrre un sistema sanitario di eccellenza ci sarebbe almeno una giustificazione, ma in realtà da queste Regioni (Lazio, Campania, Calabria, Sicilia) i pazienti per lo più scappano, e vanno a farsi ricoverare proprio nelle Regioni “virtuose”, che con meno soldi producono prestazioni migliori.
Sono ormai diverse centinaia di migliaia i ricoveri “fuori-regioni”, e ben difficilmente le cose cambieranno a breve termine.
Ciò che genera più contrasti è che lo Stato copre il “buco” degli spendaccioni togliendo denaro ai “virtuosi”.
Si può immaginare le tensioni e le proteste!
Ma che fine fanno i soldi spesi in più, se non servono a curare meglio i malati?
Mistero. I bilanci sono segreti!
Continuare così è però impossibile, anche perché nelle stesse Regioni spendaccione il “buco” di bilancio va a danno di quelli che lavorano meglio: le aziende ospedaliere di diritto privato, i medici più bravi, i malati.
Consapevoli dell’enormità del problema (si tratta di miliardi di euro ogni anno buttati via!) approfittiamo del clima di rinnovamento per fare, anche noi una modesta proposta .
Rendiamo finalmente pubblici i bilanci delle ASL e delle Aziende ospedaliere di diritto pubblico, come sono da sempre pubblici quelli delle aziende ospedaliere di diritto privato.
E scriviamoli in modo leggibile, per consentire almeno a tutti i cittadini di capire dove sta lo spreco, e quanto costa.
La trasparenza è il primo vero passo per costruire un sistema sanitario virtuoso (ed evitare di continuare a far pagare il conto agli italiani).