Turni e Riabilitazione con l'aiuto di due start up
Due soluzioni su cui il COF Lanzo Hospital ha posto l'attenzione. Un interesse scaturito a margine dell'Assemblea annuale Aiop, l'Associazione Italiana Ospedalità Privata. Durante i lavori infatti sono stati presentati i vincitori del concorso “StartAiop per la ricerca di soluzioni innovative per la sanità”.
L'intelligenza artificiale applicata alla riabilitazione e alla gestione delle risorse umane sono le ultime due soluzioni su cui il COF Lanzo Hospital di Alta Valle Intelvi, in provincia di Como, struttura ospedaliera accreditata, costituitasi più di 50 anni fa, ha posto l'attenzione. Un interesse scaturito a margine dell'Assemblea annuale Aiop, l'Associazione Italiana Ospedalità Privata. Durante i lavori infatti sono stati presentati i vincitori del concorso “StartAiop per la ricerca di soluzioni innovative per la sanità”, il contenitore di idee che ha visto coinvolte diverse start up che hanno trovato soluzioni o, stanno sperimentando idee, da applicare al mondo della medicina.
Un matching di proposte innovative applicabili ai sistemi gestionali che ha spinto il board del COF Lanzo Hospital ad approfondire uno dei progetti vincitori tanto che, nelle scorse settimane, una delegazione dell'area amministrativa e risorse umane dell'ospedale dell'Alta Valle è stata ricevuta al polo scientifico e tecnologico ComoNext di Lomazzo, partner del concorso, per conoscere gli ingegneri di SurgiQ, la start up con sede a Genova che ha presentato un sistema per la turnistica.
“Riteniamo che questa start up abbia delle potenzialità - spiega Roberta Tramalloni, responsabile Amministrativa e delle Risorse umane del COF Lanzo Hospital - in quanto fornisce un servizio essenziale per strutture organizzate come la nostra. Credo che, mantenere viva l'attenzione su questo progetto, sia interessante”.
SurgiQ, è la seconda classificata nell'edizione 2019 del concorso indetto dagli imprenditori della sanità privata. “Con il board del COF Lanzo Hospital stiamo discutendo dell'ipotesi di fornire un software per la pianificazione e la gestione tecnologicamente sofisticata della turnistica del personale”, spiega Ivan Porro amministratore SurgiQ. Ma non è tutto, perché, più in generale, la start-up fornisce strumenti di tracciamento in tempo reale e di intelligenza artificiale, ottimizzando i percorsi di cura del paziente: “Dalla presa in carico fino alla dimissione e al follow-up del paziente”, sintetizza Porro.
La delegazione, nel corso della visita a ComoNext ha incontrato gli ideatori di un altro progetto con delle fortissime potenzialità per il mondo della medicina: la Aspotech, un'altra start up con sede al polo scientifico e tecnologico di Lomazzo. La Apotech per il momento ha creato una tuta e una maglia per la terapia dei pazienti e il monitoraggio di quelli sotto osservazione. “Nella nostra testa c'era l'idea di creare oggetti medicali realmente indossabili, sviluppare il concetto di telemedicina”, racconta il presidente Marco Epicoco. “Abbiamo creato oggetti tecnologici con le fattezze di un normale capo di abbigliamento”.
Come funzionano questi oggetti innovativi? “La tuta viene utilizzata per la rilevazione e l'elettro-stimolazione corporea”, spiega Epicoco: “Permette di monitorare parametri vitali come il battito cardiaco, l'onda respiratoria, la temperatura del corpo, il consumo calorico, il carico di stress, l'ossigenazione nel sangue. Consente di effettuare la fisioterapia attraverso l'elettro-stimolazione delle fasce muscolari. La maglia, invece, serve a rilevare una serie di parametri vitali in maniera più approfondita. In pratica - prosegue -, è un elettrocardiografo a dodici derivazioni, che rileva la temperatura, l'onda respiratoria e glicemica, la pressione e l'ossigenazione del sangue. Infine, i dati telemetrici come la postura e il movimento”.
A breve, tra le aziende e la struttura ospedaliera ci saranno nuovi incontri e chissà, forse, in futuro potrà esserci un seguito tanto che il direttore sanitario del COF, Gino Tassini, ribadisce che: “Queste realtà rappresentano degli acceleratori e degli incubatori indispensabili per il mondo della sanità. Sono dei validi interlocutori su cui investire e sviluppare una collaborazione per compiere innovazione”.
di Nicola Vaglia