Il nostro contributo nell'emergenza Covid-19
di Dario Beretta - Presidente Aiop Lombardia
Tutti noi, sia personalmente sia per l’attività dei nostri ospedali, abbiamo vissuto e stiamo vivendo un periodo che ci ricorderemo per sempre.
L’emergenza Covid-19 ha indubbiamente stravolto la nostra vita.
Al contrario di tutto quello che di negativo è stato costantemente rappresentato dai media, la Sanità Privata in Lombardia ha dimostrato di essere parte attiva nell’emergenza Covid e fondamentale componente del Sistema Sanitario Regionale.
L’emergenza Covid ha sconvolto la programmazione dei nostri ospedali e solo ora stiamo ricominciando, anche se ancora con difficoltà, a riprendere la nostra attività.
Appena è stato dato l’allarme per il Covid-19 gli erogatori di diritto privato hanno subito ottemperato alle disposizioni della Regione Lombardia, dapprima con la sospensione dei ricoveri d’elezione e, successivamente, anche dell’attività ambulatoriale non urgente.
La successiva riorganizzazione della rete ospedaliera, per concentrare le prestazioni delle reti tempo dipendenti e patologie in urgenza in pochi HUB, ha coinvolto numerosi ospedali privati riconosciuti come HUB (Ospedale San Raffaele, Humanitas, Policlinico San Donato, Poliambulanza, Cardiologico Monzino, Galeazzi e IEO).
L’11 aprile abbiamo pubblicato sulle maggiori testate nazionali (Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Giornale, Libero, Il Fatto Quotidiano e La Verità) una pagina intera, condivisa peraltro da Regione Lombardia che ha voluto certificare oltre ai nostri dati anche i propri dati e il logo, con il numero dei posti letto pubblici e privati (di terapia intensiva e di degenza) prima e durante l’emergenza e l’incremento del contributo dato dalla sanità privata.
Ma soprattutto abbiamo voluto evidenziare che la sanità pubblica e privata appartengono ad un unico sistema sanitario, motivo per cui abbiamo lanciato il nostro hashtag #unasolasanita.
I numeri relativi all’apporto degli erogatori privati sono palesi: dai 270 posti letto di terapia intensiva del 13 marzo si è arrivati a 484 al 30 marzo. Anche i posti letto di degenza per pazienti Covid si sono incrementati dai 2.621 del 13 marzo ai 4.975 del 30 marzo.
Sono stati inoltre messi a disposizione ulteriori posti letto NO Covid per pazienti provenienti da altri ospedali.
Lo straordinario incremento di Posti Letto di terapia intensiva è stato possibile in parte con l’attivazione di nuovi posti letto (Ospedale San Raffaele) ma soprattutto con la riconversione dei posti letto di preparazione e di risveglio delle sale operatorie.
Dal mese di luglio l’attività dei nostri ospedali sta gradualmente riprendendo, ma resta la notevole difficoltà per i pazienti fuori regione.
L’obbiettivo principale che dobbiamo perseguire è quello di ottenere che le promesse, fatte più volte a vari livelli da Regione Lombardia, vengano mantenute e cioè che il Budget 2020 venga determinato sulla base della produzione finanziato 2019 e quindi la ridotta produzione 2020 sia integrata con la rivalorizzazione delle tariffe Covid e con una funzione non tariffata Covid (ad integrazione della mancata produzione conseguente alla riduzione dell’attività imposta da Regione Lombardia ed ai maggiori costi che abbiamo supportato sia per i DPI che per l’acquisizione di strumentazione dedicata ai pazienti Covid).
La faziosità, la falsità e la mistificazione con le quali è stata rappresentata troppo spesso la tragedia del coronavirus in Regione Lombardia è molto difficile da commentare.
Sicuramente ha profondamente amareggiato e sconfortato tutti noi che però siamo consapevoli degli sforzi e dell’impegno che con tutti i nostri collaboratori abbiamo profuso per rendere meno drammatica questa emergenza sanitaria che nessuno di noi ha mai vissuto.
L’apporto degli erogatori privati all’emergenza Covid è indiscutibile e documentabile.
E di questo dobbiamo essere orgogliosi perché il tempo ce ne darà merito e riconoscimento.