MondosaluteLombardia n.34
[34] gen 2013
Editoriale
di Dario Beretta - Presidente Aiop Lombardia
Fare un bilancio di tutto quanto è successo, in campo sanitario, nell’ultimo semestre implica un elenco di provvedimenti che va:
➢ A LIVELLO NAZIONALE: dal Decreto della Spending Review al Decreto Balduzzi, dalla nuova disciplina per la revisione della normativa di accreditamento al decreto per le nuove tariffe ambulatoriali e di ricovero ed alla tanto discussa, per ora, bozza di decreto per la definizione degli standard ospedalieri con l’ipotesi di chiusura degli ospedali privati sotto un tetto di posti letto per acuti ancora non definito;
➢ A LIVELLO REGIONALE: dalla Delibera del mese di agosto di recepimento del Decreto della Spending Review, con i conseguenti tagli ben superiori a quelli previsti dallo stesso decreto, alla delibera del mese di ottobre per la determinazione delle regole del SSR per l’anno 2013, dalla circolare attuativa del mese di dicembre della stessa Delibera, con lo schema tipo di contratto, alla delibera dello stesso mese relativa ai requisiti per la sottoscrizione dei contratti, alla revisione delle reti di patologie e delle alte specialità ed al calcolo dei posti letto.
CORRONO TEMPI DIFFICI
L’attivismo del Ministero della Salute e della Direzione Generale Sanità, in una situazione di fine legislatura sia nazionale che regionale, è spiegabile solo con il sopravvento dell’apparato burocratico sulla politica.
Nonostante la scarsa disponibilità degli interlocutori si è cercato di mitigare il più possibile gli effetti negativi di questi provvedimenti.
La riduzione dei budget dell’1% nel 2013 rispetto al finanziato 2011 è migliorativo rispetto alla riduzione dell’1,5% dell’anno 2012.
L’incontro con l’Assessore Melazzini ha portato a modificare almeno in parte i requisiti per la sottoscrizione dei contratti e a sospendere la prevista riduzione dei posti letto.
È tuttora in discussione la modalità di applicazione dei previsti budget quadrimestrali, calcolati al centesimo per l’anno 2013, sia per i ricoveri che per l’attività ambulatoriale.
L’adozione di due distinti contratti per gli ospedali pubblici e quelli privati è l’ulteriore prova che la L.R. 31 si può ormai considerare superata.
SE NE PREPARANO DI PEGGIORI?
Il futuro assetto politico regionale e nazionale è difficilmente prevedibile ed in ogni caso non è ipotizzabile da parte dei futuri governi una disponibilità ad una giusta considerazione e valorizzazione della sanità privata.
Ma il nostro comune impegno dovrà essere di rappresentare e convincere i nuovi governanti che la sanità privata in Regione Lombardia ha permesso il mantenimento di un equilibrio economico altrimenti impossibile con la sola componente pubblica del servizio sanitario regionale.
In un recente editoriale apparso sul Corriere della Sera sono stati posti dei punti chiave sui quali riflettere per ripensare la futura sanità lombarda ed alcuni sono di sicuro interesse e condivisione:
- La competizione pubblico-privato è una spinta migliorativa
- I bilanci delle strutture pubbliche e private devono essere certificati e messi in rete
- I controlli delle prestazioni devono essere affidati ad un ente terzo
Se i futuri governanti avessero la volontà di affrontare in modo meno miope e burocratico i temi della sanità e avessero presente una incontrovertibile verità che la stessa prestazione sanitaria costa meno nel privato rispetto al pubblico, il futuro della sanità privata sarebbe meno peggio di quello che in questo momento possiamo attenderci.