MondosaluteLombardia n.30
[30] gen 2011
Editoriale
di Gabriele Pelissero - Presidente Aiop Lombardia
La calunnia è un venticello...
Si dice che Fouché, il terribile ministro di polizia di Napoleone (e successivamente di Luigi XVIII) avesse una ricetta sicura per rovinare tutti i suoi nemici. Non servivano prove di delitti, non era necessario che venissero scoperti complotti o comportamenti riprovevoli. Anzi. Anche la più onesta persona poteva essere distrutta. “Calunniate, calunniate, qualcosa resterà sempre” diceva alle sue spie...
L’aneddoto mi è tornato in mente dopo avere partecipato ad uno dei tanti programmi televisivi “di denuncia”, evidentemente destinato (fin dall’origine) a dimostrare che il sistema sanitario della Lombardia è orribile, corrotto, di pessima qualità, infestato da briganti, e chi più ne ha più ne metta.
Naturalmente non mi hanno quasi lasciato rispondere, ma pare che questo sia ormai il metodo standard di una certa televisione (imitato molto bene da una certa stampa).
Molti amici, che mi hanno visto tentare una disperata difesa della verità, mi hanno fatto la stessa domanda: “Perché il sistema sanitario della Lombardia, che tutti gli operatori del settore, i cittadini lombardi, i pazienti che vengono da altre regioni considerano il migliore in Italia; che è quello più stimato all’estero; che è quello preso ad esempio in tutto il paese per l’equilibrio economico e per la qualità delle cure viene sempre attaccato su giornali e televisioni?”
La risposta è troppo lunga, ma sarei tentato di condensarla nel consiglio che un vecchio sindaco di un piccolo comune dell’Oltrepo pavese mi diede quando ero ancora un giovane medico all’inizio della carriera “Dottore, non faccia mai del male perché non bisogna, ma stia attento a far del bene perché non la perdoneranno mai”.
E infatti, non avendo argomenti contro la sanità della Lombardia, ci provano con la calunnia ben sapendo che “prende forza a poco a poco/vola già di loco in loco/sembra il tuono, la tempesta /che nel sen della foresta/va fischiando, brontolando/e ti fa d’orror gelar…” (come vanta Don Basilio nel primo atto del Barbiere di Siviglia).
Noi rispondiamo continuando a lavorare per fare sempre di più e meglio.