[41] lug 2017
[41] lug 2017
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Editoriale - Pazienti fuori regione: facciamo il punto
di Dario Beretta - Presidente Aiop Lombardia
Quando venne approvato il “famigerato” Art. 15, comma 14 del D.L. 95/2012 (Spending Review), che stabiliva la riduzione degli importi e dei corrispondenti volumi da applicarsi a tutti i “singoli contratti ed accordi” stipulati con le strutture private arrivando ad un valore pari al -2% di quanto finanziato nell’anno 2011 “a decorrere dall’anno 2014”, la conseguenza principale per gli erogatori privati della Lombardia fu, a partire dal 2012, la riduzione dei budget per i pazienti lombardi.
Infatti nei contratti sottoscritti con le ASL, fino all’anno 2015, veniva chiarito che i pazienti extraregionali sarebbero stati remunerati a produzione effettiva e che pertanto le prestazioni di tali pazienti non venivano definite nel loro valore. È così stato possibile per gli erogatori privati di poter incrementare progressivamente la produzione di ricoveri fuori regione:
2011 2012 2013 2014 2015 2016
€ 373 € 362 € 391 € 426 € 466 € 515
In Milioni
Le Legge di Stabilità n. 208/2015, a parziale modifica di quanto previsto dal D.L. 95/2012 precisava che, per valorizzare il ruolo dell’alta specialità, le Regioni avrebbero potuto acquistare prestazioni di assistenza ospedaliera di alta specialità e quelle erogate dagli IRCCS in deroga al limite dal 2011 -2%, limiti che la maggior parte delle Regioni avevano applicato agli erogatori privati anche per i pazienti extraregionali.
Nel mese di settembre 2016 la conferenza delle regioni ha approvato la regolazione dei flussi finanziari per la mobilità degli anni 2014 e 2015 con una riduzione del 50% sull’incremento 2013-2015 del settore privato con conseguenze sui riparti 2017 e 2018 per la Regione Lombardia di minore finanziamento per circa 30 Milioni di Euro.
Il tentativo di recuperare tale somma dal finanziato per l’anno 2016 agli erogatori privati è stato annullato dalla nostra ferma presa di posizione (il ricorso al TAR era già stato predisposto) e la circolare della Direzione Welfare del mese di dicembre ha confermato che l’accordo nazionale sarebbe stato “senza effetti sulle attività erogate a tutto il 2016”, rinviando soluzioni per il recepimento della mobilità interregionale al 2017.
La Regione Lombardia, nel fornire alla ATS i valori del finanziato ricoveri per i pazienti fuori regione, ha confermato il riconoscimento di tutta la produzione 2016 e questo non era affatto scontato.
Degli accordi bilaterali tra le regioni, che avrebbero dovuto essere obbligatoriamente conclusi entro il 31 dicembre 2016, non si hanno notizie anche perché il saldo della mobilità della Regione Lombardia con alcune delle Regioni confinanti (Veneto – Emilia Romagna) è in sostanziale equilibrio.
Il confronto di tutti gli erogatori privati con l’Assessore e la Direzione Generale Welfare sui provvedimenti da adottare per il 2017 è stato molto intenso e purtroppo, almeno per ora, non ha avuto riscontro la nostra proposta di portare nel budget regionale almeno parte della inevitabile riduzione della “bassa complessità” fuori regione.
Con la Delibera n. 6592 del 12/05/2017 è stato definito il tetto per le prestazioni di bassa complessità per pazienti fuori regione per gli erogatori privati (con esclusione degli IRCCS).
L’obbiettivo è quello di riportare il volume di produzione della bassa complessità al valore dell’anno 2013, con una riduzione annuale del 10% per il prossimo triennio, prevedendo un tetto regionale (e non di struttura) di 129 Milioni di Euro per il 2017 (partendo da un volume di produzione per la bassa complessità nel 2016 di 142 Milioni di Euro) di 116 Milioni di Euro per il 2018, di 104 Milioni di Euro per il 2019.
Gli erogatori privati si possono considerare soddisfatti di questa soluzione?
Se consideriamo l’ipotesi più negativa del 2011 -2% e quanto è stato attuato nelle altre regioni la risposta è sì!
Ma sicuramente dobbiamo tentare di ottenere la minore penalizzazione possibile con queste proposte:
Portare nel budget regionale almeno una quota parte degli abbattimenti previsti
Portare nell’alta complessità almeno alcune delle prestazioni attualmente considerate di bassa complessità (Emodinamica – ELF – Chirurgia bariatrica – Riabilitazione di Alta complessità)
Riuscire a fare approvare la proposta di emendamento (già più volte presentata) del già citato Art. 15 comma 14 del D.L. 95/2012 dove prevede “a decorrere dall’anno 2014” con “per l’anno 2014”.
Questa modifica potrebbe permettere alla Regione Lombardia di superare la suddivisione dei budget tra erogatori pubblici e privati che molte penalizzazioni ha comportato per gli erogatori privati.