Patto per la Salute: in attesa delle decisioni del nuovo Ministro Le nostre priorità: superamento del DL 95 e rinnovo del contratto dei lavoratori AIOP La maratona per approvare in nuovo “Patto per la Salute” si è arrestata in agosto con la crisi del governo Gialloverde. Nel frattempo, la Lega di Salvini è passata all'opposizione e una nuova maggioranza composta da Cinquestelle, Pd e Leu ha votato la fiducia al governo bis di Carlo Conte. Sul tavolo del neoministro Roberto Speranza rimangono tutti i dossier aperti, a cui l'accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni non ha ancora dato una risposta: liste di attesa, rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti della componente privata del servizio sanitario nazionale, giusto per fare qualche esempio. Ne parliamo con Gabriele Pelissero, Past president di Aiop e protagonista di tutti i tavoli di trattativa. Cosa si aspetta dal nuovo Governo? "Esattamente quello che ci aspettavamo dal vecchio". Cosa ne sarà della discussione sul Patto per la Salute? "Prima della caduta del governo e della nuova maggioranza parlamentare, un testo pressoché definitivo era giunto sul tavolo del Ministro della Salute Grillo". Quindi, si riparte da capo? "In realtà non cambia molto, perché non sappiamo qual è l'opinione dell'attuale Ministro, come non sapevamo l'opinione di quello precedente". Che idea si è fatto, invece, del nuovo ministro Speranza? "Non sembra un ministro passivo. Dai primissimi segnali ha fatto capire di voler intervenire incisivamente e celermente sui problemi ancora aperti". Patto per la Salute, quali sono i temi prioritari? "Ci sono alcuni punti per noi fondamentali e ci aspettiamo che il nuovo accordo li affronti nel modo giusto". Quali? "Anzitutto, il superamento Dl 95, che significa consentire alle Regioni di utilizzare gli erogatori di diritto privato del servizio sanitario nazionale. Per ottenere quale risultato? "Dare un contributo all'abbattimento delle liste di attesa e poter affrontare il problema del contratto di lavoro". Qual è il problema a suo avviso più urgente? "Il contratto di lavoro dei dipendenti delle strutture sanitarie private. Dobbiamo scongiurare lo sciopero generale già programmato il 20 settembre". Come si sblocca la trattativa? "Solo se c'è un'assunzione di responsabilità da parte del governo e delle regioni, perché le risorse per il rinnovo del contratto nelle strutture pubbliche sono state trovate. Adesso bisogna fare lo stesso per i lavoratori delle strutture di diritto privato che lavorano per il Servizio Sanitario Nazionale". Uno dei temi centrali del Patto per la Salute è quello che affronta la questione della migrazione di pazienti da Regione a Regione. "Sul problema ci sono posizioni molto contrastanti. La mobilità interregionale, oggi, è l'espressione della libertà di scelta dei cittadini, oltreché della differenza dell'offerta di prestazioni nelle diverse regioni". Chi si schiera contro questa filosofia? "Questa situazione dà fastidio alle Regioni che cronicamente perdono pazienti. Comprensibilmente, vorrebbero curarli loro, senza spendere soldi per pagare le cure dei loro cittadini altrove. Stiamo parlando di 750 mila ricoveri all'anno e di una cifra intorno ai 4 miliardi". Come se ne esce? "Per affrontare questo problema ci sono due metodi. Uno giusto e uno sbagliato". Partiamo da quello giusto. "Quello giusto è migliorare l'offerta di prestazioni in quelle regioni che ora perdono pazienti facendo funzionare meglio gli ospedali, rendendoli migliori". Quello sbagliato? "Impedire ai pazienti che vogliono andare in altre Regioni di farlo". C'è anche il tema del potenziamento del Servizio sanitario nazionale... "I fondi integrativi sono oggi una realtà diffusa che interessa milioni di cittadini e sono molto utili perché, di fatto, aiutano il Servizio Sanitario Nazionale". Come? "Il Servizio Sanitario Nazionale ha difficoltà a garantire le prestazioni con liste d'attesa dovunque in Italia. Ogni elettrocardiogramma pagato da un “fondo” libera risorse per pagare altre prestazioni". di Nicola Vaglia Previous Article Ospedali privati: un autunno di tagli Next Article Aggressioni in ambito sanitario, facciamo il punto